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CORRADO PREMUDA RACCONTA LEONOR FINI A GORIZIA
Dicembre 2, 2016
Venerdì 2 dicembre Corrado Premuda parla dell’artista Leonor Fini attraverso un libro e un documentario con Dalia Vodice e Franco Spanò alla galleria Prologo di Gorizia (via Ascoli 8/1) alle ore 18
Lo scrittore e giornalista Corrado Premuda, che collabora alle pagine culturali del quotidiano Il Piccolo, presenta a Gorizia il suo libro su Leonor Fini, l’artista surrealista amata da Madonna (che ha citato i suoi quadri in un video) di cui quest’anno ricorre il ventennale della morte. Corrado Premuda, triestino come Leonor Fini, ha scritto la biografia “Un pittore di nome Leonor” che racconta infanzia e giovinezza dell’artista nella Trieste a cavallo tra Impero asburgico e Regno d’Italia e ha realizzato con Giampaolo Penco il documentario “Mais où est Leonor?” che sarà proiettato in galleria. Il libro sarà in vendita grazie alla collaborazione della libreria Voltapagina.
“Un pittore di nome Leonor. Da Trieste a Parigi: la scatenata gioventù di Leonor Fini” (Editoriale Scienza – Giunti, 2015) di Corrado Premuda, illustrazioni di Andrea Guerzoni
L’infanzia e la giovinezza di Leonor Fini, artista italiana nata a Buenos Aires e cresciuta a Trieste nei primi anni del Novecento. “Un pittore di nome Leonor” ci regala il ritratto di una bambina sognatrice e curiosa, e dell’affascinante città che l’ha vista crescere, crocevia di lingue, culture e religioni differenti.
Leonor è una bambina contesa: suo padre tenta di rapirla per riportarla in Argentina, mentre la madre, che la vuole con sé a Trieste, la rende irriconoscibile travestendola da maschietto. Curiosa ed egocentrica, cresce in mezzo agli adulti, esplorando con sfrontatezza il loro mondo; affezionatissima al suo gatto Cioci, con cui condivide il carattere libero, scostante e, al contempo, bisognoso d’affetto, ama inventare storie strampalate e, soprattutto, disegnare. A quattro anni e mezzo vince un concorso con un’opera decisamente bizzarra: una gallina che, deposto un uovo in padella, lo cucina alla fiamma! Ribelle verso tutto ciò che le è incomprensibile o che gli altri considerano proibito, viene espulsa più volte da scuola, racconta di essere la figlia di “Sua Maestà il Gatto”, si intrufola in una camera mortuaria. Decisa a diventare pittrice, si oppone alla volontà dello zio che la vorrebbe avvocato. Da ragazza frequenta la casa dello scrittore Italo Svevo e i suoi amici più stretti sono Bobi Bazlen, Gillo Dorfles, Leo Castelli, Felicita Frai e Arturo Nathan. A soli 17 anni espone in una mostra collettiva a Trieste, mentre appena ventenne parte per Milano, chiamata a ritrarre la famiglia di un ministro. Qui si scontra con pregiudizi che rendono difficile, per una donna, conquistare credibilità nel campo dell’arte. Determinata com’è, riesce comunque a introdursi nell’ambiente e a conoscere pittori come Giorgio De Chirico, Mario Sironi e Achille Funi, fino a esporre in una mostra tutta sua. Il rientro a Trieste è solo temporaneo: Leonor è ormai pronta a tentare la carta della fortuna a Parigi, la città che più di ogni altra attrae gli artisti. Parte portando con sé l’amore per i gatti, per i travestimenti, per il mistero e, naturalmente, la voglia di stupire.
Al termine dell’incontro sarà proiettato il film documentario “Mais où est Leonor?” (Trieste Contemporanea – Videoest, 2009) di Giampaolo Penco e Corrado Premuda, film che racconta la vita e la carriera di Leonor Fini e contiene la sua unica video-intervista in italiano (il film è stato acquisito dalla videoteca del Centre Pompidou di Parigi e viene trasmesso da Rai Storia). Prodotto con il sostegno del Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, il documentario propone gli interventi di persone che hanno conosciuto l’artista, tra cui Gillo Dorfles, Daisy Nathan, Richard Overstreet, Michel Henricot e Peter Webb.
Leonor Fini (1907 – 1996) è stata un’artista completa e poliedrica. Pittrice, scenografa, costumista, illustratrice, designer, scrittrice: la sua prolifica carriera si è sviluppata lungo tutto il Novecento. Nata a Buenos Aires, cresciuta a Trieste, si è affermata nel mondo dell’arte a Parigi, a partire dai primi anni Trenta. Vicina ai surrealisti, ha inventato un universo creativo personale, dai tratti fantastici. Personaggio molto amato a livello internazionale, in Italia la sua opera è ora oggetto di riscoperta e di studio.
Corrado Premuda è uno scrittore e giornalista, autore di racconti e romanzi pubblicati anche all’estero, di cataloghi d’arte e testi teatrali e radiofonici. Collabora alle pagine culturali del quotidiano Il Piccolo di Trieste. Da anni si occupa di Leonor Fini con studi e pubblicazioni. Nel 2014 ha tradotto dal francese il romanzo “Murmur. Fiaba per bambini pelosi” scritto da Leonor Fini (Edizioni Arcoiris).
Venerdì 2 dicembre, ore 18
Galleria Prologo
via Graziadio Isaia Ascoli, 8/1
Gorizia
Info: www.prologoart.it www.voltapagina.online e www.corradopremuda.com